

Quando a Napoli era ormai notte fonda, nell'accademia del mio zio e maestro Giuseppe Schirone calava un silenzio sui generis: è una metropoli che a volte riposa, ma di certo non dorme.
In quel silenzio abbozzavo i temi di questi pezzi, evadendo dall'impegnativo studio dei programmi per il Conservatorio.
Ho avuto diverse fonti d'ispirazione, ma, se dovessi fare una dedica, il nome che sceglierei apparterrebbe a una collega molto speciale (le cui iniziali sono C ed M).
Intento dell'opera è offrire all’interprete quello stesso fenomeno che ho ricercato durante la sua graduale realizzazione: l'evasione.
Scheda tecnica
Riferimenti Specifici